Introduzione
Un sistema che ti permette di individuare potenziali problemi nei tuoi servizi digitali prima ancora che si verifichino: questo è esattamente ciò che offre il Synthetic Monitoring. Parliamo, dunque, di un approccio proattivo che simula interazioni utente in modo da verificare che tutto funzioni al meglio, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Nel concreto, il Synthetic Monitoring rappresenta una soluzione cruciale per prevenire downtime, mantenere alti standard di servizio e garantire la soddisfazione degli utenti. E sappiamo tutti perfettamente quanto le sfide attuali si giochino, appunto, sul miglioramento della qualità della user experience.
Dal settore e-commerce alle piattaforme SaaS, il Synthetic Monitoring si adatta alle diverse caratteristiche e alle diverse esigenze delle company, offrendo uno strumento indispensabile per chiunque voglia mantenere servizi digitali sempre efficienti.
Che cos’è il Synthetic Monitoring?
Spostiamoci su un livello più operativo: il Synthetic Monitoring, o monitoraggio sintetico, è un insieme di tecniche che utilizza script predefiniti per simulare azioni tipiche degli utenti su siti web, applicazioni o servizi.
Questi script riproducono attività come:
- Accedere a un qualsiasi portale.
- Effettuare un acquisto online.
- Verificare la disponibilità di un’API (e molto altro ancora).
L’obiettivo, come abbiamo già visto in apertura, è identificare problemi di performance o funzionalità prima che abbiano un impatto sugli utenti reali. A differenza del monitoraggio basato sugli utenti reali (Real-User Monitoring, RUM), che si limita a raccogliere dati durante le interazioni effettive, il Synthetic Monitoring testa i sistemi in modo continuo, anche in assenza di traffico reale.
Caratteristiche principali dei sistemi di Synthetic Monitoring
Abbiamo già fatto cenno al funzionamento, all’utilità e alle caratteristiche dei sistemi di Synthetic Monitoring. Ecco qui un elenco dettagliato con quelle principali:
- Monitoraggio proattivo: per identificare con precisione potenziali problemi prima che colpiscano gli utenti.
- Personalizzazione: permette di creare script su misura per scenari specifici; un punto decisivo, perché ogni business ha caratteristiche ed esigenze uniche.
- Copertura globale: un buon sistema di Synthetic Monitoring simula interazioni da diverse località per verificare le prestazioni su scala geografica.
- Metriche dettagliate: analizza parametri come tempi di risposta, velocità di caricamento e tassi di errore. L’ampiezza e la profondità di questi dati sono il vero carburante che innesca il miglioramento continuo di questi sistemi.
Ora, qui di seguito, ci concentriamo sui processi di Synthetic Monitoring e sulle varie fasi in cui si suddividono.
Synthetic Monitoring – Le diverse fasi del processo
Il Synthetic Monitoring si basa su un processo strutturato che tra le sue fasi principali include la creazione di script, l’esecuzione di test regolari e l’analisi dei dati raccolti. Vediamo tutti questi step più nello specifico.
1. Creazione degli script
Gli script vengono progettati per simulare i flussi di lavoro più importanti per gli utenti della propria company. Ad esempio:
- Simulare una ricerca di prodotto su un sito e-commerce.
- Testare la risposta di un’API durante una richiesta specifica.
- Verificare la funzionalità di un carrello d’acquisto.
- Simulare un processo di pagamento digitale.
Spostandoci su altri versanti della vita aziendale, gli script possono inoltre imitare:
- I processi di onboarding digitale di un dipendente.
- La funzione di ricerca e recupero dati in un database aziendale.
- Aggiornamenti automatici di software.
Questi sono solo alcuni esempi; è evidente che il campo di applicazione è davvero vasto.
2. Esecuzione dei test
Gli script vengono eseguiti regolarmente, seguendo una pianificazione prestabilita e settata sulle esigenze della singola company. I test possono dunque essere effettuati da:
- Diverse località geografiche, per verificare le prestazioni globali.
- Diversi dispositivi e browser, per garantire compatibilità e coerenza in modalità omnichannel.
3. Raccolta e analisi dei dati
Durante i test, vengono raccolti dati dettagliati su un gran numero di aspetti; tra questi risultano cruciali:
- Tempi di risposta.
- Percentuali di errore.
- Disponibilità complessiva del sistema.
- Prestazioni in condizioni specifiche, come diverse velocità di connessione.
- Stabilità del sistema sotto carico.
- Efficienza nell’uso delle risorse (come CPU, memoria e altri elementi hardware per ottimizzarne il funzionamento, in combinazione con strumenti APM).
- Conformità agli standard di sicurezza.
- Precisione nella gestione delle eccezioni.
Anche in questo, naturalmente, si tratta di una lista tutt’altro che esaustiva
4. Segnalazione di problemi
Se un test fallisce o i risultati non rientrano nei parametri definiti, il sistema deve inviare notifiche chiare e automatiche al team IT, in modo che possa intervenire rapidamente per risolvere qualsiasi tipo di problema.
I benefici del Synthetic Monitoring
1. Individuazione proattiva dei problemi
Come abbiamo ribadito fin dall’avvio dell’articolo, il Synthetic Monitoring consente di identificare anomalie e problemi di performance prima che abbiano un impatto sugli utenti. Questo approccio riduce i tempi di inattività e migliora la soddisfazione del cliente: due aspetti tra loro collegati e di capitale importanza.
2. Monitoraggio continuo
A differenza del Real-User Monitoring, il Synthetic Monitoring funziona ininterrottamente, garantendo il controllo delle prestazioni anche durante le ore di inattività.
3. Copertura globale e omnichannel
Simulare interazioni da diverse località aiuta a identificare disparità regionali nelle prestazioni e ottimizzare il servizio per gli utenti di tutto il mondo. Lo stesso vale per i differenti dispositivi.
4. Ottimizzazione dell’esperienza utente
Questo punto è un dei frutti più importanti dei benefici che abbiamo isolato nei punti precedenti. Mantenere le prestazioni elevate è essenziale per fidelizzare gli utenti. E la fidelizzazione degli utenti è essenziali per vinceere le sfide del mercato.
Con il Synthetic Monitoring, è possibile offrire ai clienti e ai dipendenti un’esperienza affidabile, semplice, rapida e soddisfacente.
5. Supporto alla conformità SLA
Non da ultimo, il Synthetic Monitoring aiuta le organizzazioni a rispettare gli accordi sul livello di servizio (SLA), fornendo dati concreti sulle prestazioni e riducendo il rischio di penalità.
Applicazioni pratiche del Synthetic Monitoring nei diversi settori produttivi
E-commerce
Per un sito di e-commerce è imprescindibili che i processi di pagamento siano rapidi, sicuri, senza errori. Il Synthetic Monitoring assicura che tutte le fasi del flusso d’acquisto funzionino correttamente, prevenendo problemi che potrebbero portare a carrelli abbandonati e intoppi nei passaggi di chiusura delle transazioni.
SaaS e applicazioni aziendali
Per i fornitori di software-as-a-service (SaaS), il Synthetic Monitoring è essenziale per verificare che le API, i database e i flussi di lavoro principali siano sempre disponibili. Ad esempio, un’app di gestione delle risorse umane potrebbe utilizzare il Synthetic Monitoring per garantire che il sistema di reportistica funzioni senza interruzioni.
Settore bancario e finanziario
Le istituzioni finanziarie utilizzano il Synthetic Monitoring per assicurarsi che i portali di banking online e le app mobili siano sempre sicuri e operativi, permettendo transazioni rapide e senza errori.
Inutile ribadire quanto tutto ciò sia decisivo, vista la delicatezza di questi versanti.
Settore sanitario
A proposito di settori in cui è fondamentale prestare la massima attenzione e garantire la massima sicurezza, eccoci al settore sanitario.
Ospedali e cliniche possono impiegare il Synthetic Monitoring per garantire la disponibilità di sistemi di prenotazione online, piattaforme di telemedicina e portali per i pazienti. Oltre a tutto quello che ha a che fare con la conservazione dei dati in totale privacy.
Sfide del Synthetic Monitoring
I benefici del Synthetic Monitoring, insomma, sono evidenti e irrinunciabili. Ma non bisogna nascondersi; l’implementazione di questi sistemi presenta alcune sfide che vanno prese in attenta considerazione:
- Manutenzione degli script: gli script devono essere aggiornati regolarmente per adattarsi ai cambiamenti nei flussi di lavoro o nelle applicazioni.
- Limitazioni rispetto agli utenti reali: il Synthetic Monitoring non può comunque catturare l’esperienza completa degli utenti presi come singoli individui. Quetsa va sempre tenuto presente.
- Falsi positivi: metriche e soglie configurate in modo errato possono generare allarmi inutili, sovraccaricando il team IT.
- Costi iniziali: implementare e mantenere un sistema di Synthetic Monitoring richiede un investimento significativo in risorse e competenze. Certo, nella maggioranza dei casi si tratta di un investimento ben ripagato dai suoi ritorni nel medio e lungo termine.
Conclusioni
Il Synthetic Monitoring è uno strumento prezioso e indispensabile per qualsiasi azienda che si trovi a gestire servizi digitali complessi (…e, come sappiamo, sono oggi la gran maggioranza).
Questo perché garantisce un controllo continuo delle prestazioni, identificando problemi prima che si manifestino e consentendo alle organizzazioni di offrire esperienze utente ottimali.
Integrando il Synthetic Monitoring con altri strumenti, come il Real-User Monitoring (RUM) e le piattaforme ITSM, le aziende possono ottenere una visione completa delle prestazioni e della salute del sistema, unendo monitoraggio proattivo e reattivo.
Questo approccio combinato migliora in maniera decisiva la qualità del servizio; e, di conseguenza, contribuisce a costruire relazioni di fiducia con i clienti, facendo impennare il tasso di fidelizzazione.
FAQ
1. Che cos’è il Synthetic Monitoring?
È un sistema che utilizza script per simulare interazioni utente e misurare le prestazioni di siti, applicazioni e servizi, per puntare a una continua ottimizzazione.
2. Quali sono i benefici principali?
Individuazione proattiva dei problemi, monitoraggio continuo, ottimizzazione globale e miglioramento della Customer Experience.
3. In quali settori è utile il Synthetic Monitoring?
Praticamente in qualsiasi settore che deve garantire affidabilità e stabilità; ma soprattutto: e-commerce, SaaS, servizi finanziari, sanità e altri ambiti in cui la continuità del servizio è fondamentale.